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Immagine del redattoreFrancesco Destro

Un inedito di Simona Nobili

"Non mi pensare." Un obbligo, un fare imperativo che la poetessa dichiara dal primo verso del suo inedito. «Non mi pensare, /non voglio che un tuo pensiero mi trattenga per l'orlo della gonna». Un comando cui segue una possibile conseguenza del non rispettare il suo volere, la motivazione che resta sottesa, ma palpabile, per tutto il testo. Vi è poi una personificazione del pensiero, resa molto bene con verbi e immagini che verso dopo verso rimandano alla sfera sensoriale, visiva, olfattiva e uditiva. Un pensiero subdolo, che potrebbe richiamare l'attenzione in maniera affettuosa o più di scherno, fastidiosa, se non volgare o persino brutale.

Con queste sue parole, Simona Nobili sa raccontare un preciso momento dell'allontanamento, quando dal rifiuto pregno di dolore e sdegno nasce una nuova consapevolezza di sé e del distacco, segno di una nuova fase.

Nel complesso, la tensione del componimento restituisce fermezza e compostezza, con la scelta di parole e ritmo che lasciano poco spazio ad altre soluzioni. Non c'è traccia di autocommiserazione né di lamento: al contrario, è efficacemente comunicata una grande forza, in una ripetizione che induce alla variazione, nel testo e interiormente.


non mi pensare

non voglio che un tuo pensiero mi trattenga per l’orlo della gonna

mi sfiori la punta dei capelli

il suo alito non deve riscaldarmi il collo

la sua ombra non mi si appiccichi addosso

con niente più mi devi toccare

che la vibrazione di un tuo pensiero non riverberi le sue onde sul mio viso

non mi carezzi la nuca o lambisca le ginocchia da dietro

che la sua eco non mi riempia le orecchie

il suo fischio non mi richiami indietro come si fa a un cane

che non si materializzi in nessuna coincidenza

o giorno o canzone o luogo già vissuto

scansami

che non mi si pari dinnanzi quale inevitabile

che non tiri sassi alle mie finestre

che non s’impigli come un amo alla mia bocca


Simona Nobili (Padova, 28 luglio 1968) è laureata al D.A.M.S. di Bologna; a una lunga e varia esperienza come addetta stampa, editor e ghost writer per Comuni, enti e associazioni in ambito artistico, teatri e musei, nonché organizzatrice di eventi culturali, ha affiancato negli ultimi undici anni l'attività di insegnante di lingua italiana a stranieri. Dal 2014 è parte della giuria tecnica del Premio Letterario della Regione Veneto A. e L. Settembrini. Alcuni suoi lavori di poesia sono risultati vincitori dei concorsi: Bolognainlettere 2018, Premio Giorgi 2018, Premio Osti 2019; recentemente ha ottenuto la Menzione d'onore al Premio Montano 2020. Attualmente, accanto all'attività di docenza, segue in particolare la progettazione attività e comunicazione per il Museo Italiano dell'Immaginario Folklorico, in provincia di Lucca, e per la regista e danzatrice italo-canadese Veronica Melis.

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