Novità editoriale: "Dal deserto rosso" di Maria Borio
Proponiamo alcune poesie tratte dalla nuova opera di Maria Borio Dal deserto rosso (Stampa 2009), con prefazione di Maurizio Cucchi.
«Tempo non è resistenza..." — lo dice anche lei
mentre pensa — che poi resistere vuol dire durare:
"Soffia via il male, come hai soffiato via i demoni,
liberaci adesso, spingi lontano, sarà più facile".
Si stacca dal computer, conosce un fine nelle cose:
il volto dì Gesù, bellissimo, la sveglia fluorescente,
il pettine di legno, la crema per le mani, le pastiglie
sul comodino al loro posto e anche l'aria che Lui
ha lavato, i nervi tesi, lunghi fino alle ossa, la paura
per la neve di marzo, veloce e grigia, in una notte.
"Il 25, a mezzogiorno, il Papa chiede ai cristiani
in tutto il mondo di dire insieme Padre Nostro
che sei... - e saremo liberi, liberi", sì, e anche lei
sorriderà nell'ovatta, credendo sempre ai miracoli
senz'altro veri, al volto bellissimo, giovane, di carta.
*
In punta di piedi colgo le ciliegie.
L'albero sopra di me è una giovane galassia.
La merla salta su asteroidi di muschio,
mangia la polpa, ingoia il nocciolo, una rotazione
si scioglie nel suo petto, il becco giallo del compagno
arriva come una cometa. L'albero che nostro padre
ha piantato vivrà fino a quando le radici perforano
il muro — ma ogni pochi secondi esplodono
le radici delle galassie. Sporchi di succo profumato
crediamo di allevare, di proteggere? Gli uccelli
dividono i pezzi di un frutto, l'aria diventa nera
e li assorbe. Ti scrivo: un albero è un codice.
Stringo il nocciolo fra i denti, sto per deglutire —
le ciliegie sui rami più alti essiccano e i semi cadendo
trovano trifoglio o vento stellare.
*
Acqua dà forza all'acqua. Sto per prenderti la mano.
Soli siamo acquamorta, se uniti acquaviva.
Insetti iridescenti saltano su cerchi di amido,
sul pozzo c'è l'alone della ruggine, una tela
grigia e azzurra, le foglie secche dell'ulivo,
parti di terra nei polmoni. Insieme, vuoi dire?
Ma ti porto in una casa in costruzione — troverai
le pupille del coniglio, bianchissime nel rosso,
nel cubo della gabbia — poi l'avevo lasciato,
con la sua pazza famiglia correva dentro l'erba,
non è mai stata selvatica — supernova ribelle,
meteorite fra le canne — si sparpaglia, non
è libera, non cambia. Scrivo insieme, premo invio.
Fermo-immagine. Se non siamo mai autentici
verità fai paura? Acquaviva in acquamorta.
Maria Borio, 1985, è poeta e saggista. Ha pubblicato le raccolte Vite unite (XII Quaderno di poesia contemporanea, Marcos y Marcos, 2015), L’altro limite (pordenonelegge-lietocolle, 2017) e Trasparenza (collana ‘Lyra giovani’ a cura di Franco Buffoni, Interlinea, 2019). Ha scritto le monografie Satura. Da Montale alla lirica contemporanea (Serra, 2013) e Poetiche e individui (Marsilio, 2018). Dottore di ricerca in letteratura italiana contemporanea, si occupa di ricerca universitaria e cura la sezione poesia di «Nuovi Argomenti».
Comments