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Immagine del redattoreAlessandra Corbetta

Novità editoriale: "Dal deserto rosso" di Maria Borio

Proponiamo alcune poesie tratte dalla nuova opera di Maria Borio Dal deserto rosso (Stampa 2009), con prefazione di Maurizio Cucchi.



«Tempo non è resistenza..." — lo dice anche lei

mentre pensa — che poi resistere vuol dire durare:

"Soffia via il male, come hai soffiato via i demoni,

liberaci adesso, spingi lontano, sarà più facile".

Si stacca dal computer, conosce un fine nelle cose:

il volto dì Gesù, bellissimo, la sveglia fluorescente,

il pettine di legno, la crema per le mani, le pastiglie

sul comodino al loro posto e anche l'aria che Lui

ha lavato, i nervi tesi, lunghi fino alle ossa, la paura

per la neve di marzo, veloce e grigia, in una notte.

"Il 25, a mezzogiorno, il Papa chiede ai cristiani

in tutto il mondo di dire insieme Padre Nostro

che sei... - e saremo liberi, liberi", sì, e anche lei

sorriderà nell'ovatta, credendo sempre ai miracoli

senz'altro veri, al volto bellissimo, giovane, di carta.


*


In punta di piedi colgo le ciliegie.

L'albero sopra di me è una giovane galassia.

La merla salta su asteroidi di muschio,

mangia la polpa, ingoia il nocciolo, una rotazione

si scioglie nel suo petto, il becco giallo del compagno

arriva come una cometa. L'albero che nostro padre

ha piantato vivrà fino a quando le radici perforano

il muro — ma ogni pochi secondi esplodono

le radici delle galassie. Sporchi di succo profumato

crediamo di allevare, di proteggere? Gli uccelli

dividono i pezzi di un frutto, l'aria diventa nera

e li assorbe. Ti scrivo: un albero è un codice.

Stringo il nocciolo fra i denti, sto per deglutire —

le ciliegie sui rami più alti essiccano e i semi cadendo

trovano trifoglio o vento stellare.


*


Acqua dà forza all'acqua. Sto per prenderti la mano.

Soli siamo acquamorta, se uniti acquaviva.

Insetti iridescenti saltano su cerchi di amido,

sul pozzo c'è l'alone della ruggine, una tela

grigia e azzurra, le foglie secche dell'ulivo,

parti di terra nei polmoni. Insieme, vuoi dire?

Ma ti porto in una casa in costruzione — troverai

le pupille del coniglio, bianchissime nel rosso,

nel cubo della gabbia — poi l'avevo lasciato,

con la sua pazza famiglia correva dentro l'erba,

non è mai stata selvatica — supernova ribelle,

meteorite fra le canne — si sparpaglia, non

è libera, non cambia. Scrivo insieme, premo invio.

Fermo-immagine. Se non siamo mai autentici

verità fai paura? Acquaviva in acquamorta.


Maria Borio (Ph. Dino Ignani)

Maria Borio, 1985, è poeta e saggista. Ha pubblicato le raccolte Vite unite (XII Quaderno di poesia contemporanea, Marcos y Marcos, 2015), L’altro limite (pordenonelegge-lietocolle, 2017) e Trasparenza (collana ‘Lyra giovani’ a cura di Franco Buffoni, Interlinea, 2019). Ha scritto le monografie Satura. Da Montale alla lirica contemporanea (Serra, 2013) e Poetiche e individui (Marsilio, 2018). Dottore di ricerca in letteratura italiana contemporanea, si occupa di ricerca universitaria e cura la sezione poesia di «Nuovi Argomenti».

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