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Immagine del redattoreElena Verzì

Nota di lettura a "Profezia blu" di Valerio Grutt

«Da tutte le porte

in tutte le direzioni

comincia a soffiare

porta dentro una pioggia di foglie

suona l’antro tutto

come uno strumento a fiato.

 

– Chiedi il tuo destino

ecco dio, ecco dio –»

 

Se foste nell’antro della Sibilla Cumana, e aveste la possibilità di ricevere una predizione, cosa chiedereste? E se venisse poi confusa dal vento e non aveste più la possibilità di ricevere risposta, come vi sentireste?

Il nuovo libro di Valerio Grutt, dal titolo Profezia Blu (Interno Libri, 2024), è un poema ambientato in Campania, tra la suggestiva galleria di epoca greco-romana presso l’antica città di Cuma, conosciuta come l’Antro della Sibilla Cumana, e le vie di Napoli e dei Campi Flegrei.

Come ogni poema richiede, anche Profezia Blu inizia con un proemio, ove l’eroe contemporaneo è il narratore stesso: «Ci sono tornato dopo anni / sono tornato alla pietra / visitata dal vento / al luogo della voce».

Invitato ad un matrimonio, il protagonista si allontana dal ricevimento per inoltrarsi nella spelonca. Camminando di fianco al protagonista, partecipiamo a un evento privato, che va dalla discesa all’atro fino alla ricezione dei vaticini.

In tutta l’opera di Grutt è chiarissimo il riferimento-omaggio al VI libro dell’Eneide. Come Enea guarda da lontano il tempio dedicato ad Apollo eretto sulla cima della costa, così in Profezia Blu, l’uomo si distacca dal luogo del matrimonio, scende rapidamente e scruta l’antro. Nel testo è presente il momento in cui la Sibilla viene invasata dal dio Apollo e cambia fattezze e voce:

 

«La Sibilla sedeva al centro della sala

non riuscivi a scorgerle il viso

il viso che cambiava

era una montagna

brillante di oscurità

visitata, trasfigurata

da una tremante divinità.»


Anche l’atteggiamento dell’eroe contemporaneo è somigliante a quello del poema epico latino, come nell’espressione sfidante: «Allora dillo bene, ché non ti ho sentito!»

La tematica principale dell’opera è il mistero della vita e della morte che si realizza attraverso il viaggio agli inferi: «Dove sono i morti? / Li vedremo ancora?» Per affrontarlo, sarà necessario soddisfare la condizione del ramo d’oro: «ma non puoi andare solo / non senza il ramo d’oro»; «Vuole che le consegni il ramo / sta aspettando quello».

Questo viaggio, inteso come missione da compiere, è fatto di ricordi, pensieri, sogni. In questa chiave moderna, con un linguaggio nuovo e diretto, la profezia benché personale, diventa corale, dal momento che nessun eroe è esonerato dagli avvenimenti provanti che la vita riserva nelle perdite e nel lutto: «Gli ultimi giorni sono stati difficili / dover dipendere da voi, da te / e poi capire / che da lì a poco vi avrei salutato…»

 

Profezia Blu è un canto fatto di ombre, di dolori e di sole, di quel chiarore che permette alla ragione di non dimenticare. Blu come la rivelazione. Blu come il mare, come « il cielo senza nuvole» in chiusura al testo. Blu è il colore simbolico della fiducia e dell’armonia. È il colore della dedizione senza rinuncia verso sé stessi e quindi verso il mondo. Dopo il viaggio agli inferi, il ritorno alla luce è obbligato. La profezia che resta è la garanzia che ci sarà un tempo per rivedersi, ma adesso «è permesso solo tenere l’amore».


Valerio Grutt, Copertina, Alma Poesia

La sacerdotessa invitava

le ombre, chiamava il vento

che spostava le foglie

volava il responso

e una voce parlava

dentro

dalle caverne di un sogno

tuonava dalle porte

con cento voci.

Il più delle volte

la persona non capiva

ma la sua anima in ascolto

usciva dalla conchiglia del cuore

a fare luce nella grotta.

 

*

 

Sapere se è vero

che ci si rincontra

che la morte non divide

ma solo allontana

per un pezzo di strada

chi si ama.

 

Terzo vaticinio

 

Esiste un grande sole

materia intelligente

è lui il primo motore

da quello tutto nasce

continua il movimento

e sempre vive e cresce.

Noi siamo sue scintille

quella è la nostra origine

il corpo lo dimentica

non riesce a contenerlo.

Di vita in vita andiamo

per risalire verso

la nostra casa accesa

il centro dell’universo.



Valerio Grutt, Alma Poesia

Valerio Grutt è nato a Napoli nel 1983. Ha pubblicato Una città chiamata le sei di mattina (Edizioni della Meridiana, 2009), Qualcuno dica buonanotte (Alla chiara fonte, 2013), la plaquette Andiamo (Pulcinoelefante, 2013), Però qualcosa chiama – Poema del Cristo velato (Alos, 2014), Dammi tue notizie e un bacio a tutti (Interno Poesia, 2018), Tutto l’amore nelle mani (VG, 2019) e L’amuleto (AnimaMundi, 2021). Le sue poesie sono tradotte in inglese, spagnolo, catalano, russo e greco moderno. Alcuni suoi testi sono presenti nei volumi Subway – Poeti italiani underground (Il Saggiatore, 2006), Centrale di Transito (Perrone, 2016), Fuoco. Terra. Aria. Acqua (Terra d’ulivi, 2017) e Poesie dell’Italia contemporanea (Il Saggiatore, 2023).

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