I Ponti di Alma: Villalba, Storni, Rathbun, Herzog
Nella presente selezione di poesie propongo le voci di quattro donne in spagnolo con le mie traduzioni all’italiano. Una parla questa lingua dalla nascita, un’altra da poco dopo, un’altra ancora per amore da adulta e l’ultima per affinità elettiva sempre da adulta. Più precisamente la prima è colombiana, la seconda è nata in Svizzera e diventata argentina a pochi anni, la terza è nordamericana che mette al mondo ‘la nuova razza’ messicano-caucasica e la quarta è svizzera attirata da ritmi e sonorità verso la Colombia.
Sono donne libere per Scelta Vitale, la quale si apre all’amore, ma impara – chi presto, chi dopo qualche anno in più – a riconoscere ciò che amore non è, ciò che invece atavicamente sderena e prosciuga troppo facilmente, se non viene esposto allo sguardo con ironia e definito con fermezza (Storni). Ci vuole la prontezza a mettere da parte una lingua d’amore ormai estinta e impossessarsi di una propria, ugualmente d’amore (Rathbun). Dove gli abissi piano si spostano dall’inaffrontabile perdita di sé, verso una profondità amorevolmente esplorabile (Herzog). E i precipizi, o l’abisso, o semplicemente lo sprofondare all’infinito – anche se in procinto di svelare la bellezza della verità - fanno parte del quotidiano scoprirsi poeta controvoglia ma irrimediabilmente (Villalba).
Quando non poniamo una lingua come una barriera, e quando ad una lingua è concesso anche oltrepassare i confini previsti, può succedere che quattro poetesse, che parrebbero non avere nesso alcuno tra di loro, si incontrino a confrontarsi, a coadiuvarsi, ad unire le voci.
Violeta Villalba, Prisión voluntaria, ed. Buenos Aires Poetry, Buenos Aires, Argentina, 2018
Alfonsina Storni, Irremediablemente, Cooperativa Editorial Limitada, Buenos Aires, Argentina, 1919
Jennifer Rathbun, El libro de traiciones, Artepoética Press, New York, U.S.A., 2023
Barbara Herzog, Pétalos de asombro, Nueve Editores, Bogotá, Colombia, 2022
Violeta Villalba, Prisión voluntaria, ed. Buenos Aires Poetry, Buenos Aires, Argentina, 2018
Hondura
Para comenzar
la adicción es solo una
el vicio de caer
lo demás
es añadidura
-hay formas de caer
dentro de nosotros
o por fuera-
delgadas líneas entre los momentos
por donde cruzamos
a la altura máxima de estar vivos
caminar sobre hilos
de la cama a la puerta
de la puerta a la hondura
Precipizi
Innanzitutto
la dipendenza è solo una
il vizio di cadere
il resto
è una aggiunta
-ci sono modi di cadere
dentro di noi
o fuori-
sottili linee tra i momenti
che percorriamo
verso la più alta elevazione di essere vivi
camminare su fili
dal letto alla porta
dalla porta ai precipizi
Alfonsina Storni, Irremediablemente, Cooperativa Editorial Limitada, Buenos Aires, Argentina, 1919
Hombre pequeñito
Hombre pequeñito, hombre pequeñito,
suelta a tu canario que quiere volar...
Yo soy el canario, hombre pequeñito,
déjame saltar.
Estuve en tu jaula, hombre pequeñito,
hombre pequeñito que jaula me das.
Digo pequeñito porque no me entiendes,
ni me entenderás.
Tampoco te entiendo, pero mientras tanto
ábreme la jaula que quiero escapar;
hombre pequeñito, te amé media hora,
no me pidas más.
Piccolo uomo
Piccolo uomo, uomo piccolino,
rilascia il tuo canarino che vuole volare…
Sono io il canarino, piccolo uomo,
lasciami saltare
Sono stata nella tua gabbia, piccolo uomo,
piccolo uomo che la gabbia mi dai.
Dico piccolo perché non mi capisci,
né mi capirai.
Nemmeno io ti capisco, ma intanto
aprimi la gabbia che voglio scappare;
piccolo uomo, ti ho amato per un po’,
non mi chiedere di più.
Pudiera ser
Pudiera ser que todo lo que en verso he sentido
no fuera más que aquello que nunca pudo ser,
no fuera más que algo vedado y reprimido
de familia en familia, de mujer en mujer.
Dicen que en los solares de mi gente, medido
estaba todo aquello que se debía hacer...
Dicen que silenciosas las mujeres han sido
de mi casa materna... Ah, bien pudiera ser...
A veces a mi madre apuntaron antojos
de liberarse, pero se le subió a los ojos
una honda amargura, y en la sombra lloró.
Y todo eso mordiente, vencido, mutilado
todo eso que se hallaba en su alma encerrado,
pienso que sin quererlo lo he libertado yo.
Potrebbe essere
Potrebbe essere che tutto ciò che in verso ho sentito
non fosse altro che quel che mai ho potuto essere
non fosse altro che qualcosa di velato e represso
di famiglia in famiglia, di donna in donna.
Dicono che nei terreni della mia gente, misurato
c’era tutto quello che bisognava fare…
Dicono che silenziose sono state le donne
della mia casa materna… Ah, potrebbe ben essere…
A volte a mia madre spuntava la voglia
di liberarsi, ma le saliva agli occhi
una profonda amarezza, e al buio piangeva.
E tutto quel mordente, sconfitto, mutilato
tutto quello che si teneva nell’anima rinchiuso,
penso che senza volerlo l’ho liberato io.
Barbara Herzog, Pétalos de asombro, Nueve Editores, Bogotá, Colombia, 2022
Resiliencia
Mientras golpeo
suavemente con
mis caderas
cae la última
flor de bouganville
la más resistente
que nunca había visto
ella solo tiene tres pétalos
de delicado rosa intenso
aún toda esta fuerza para
quedarse conmigo hasta
todo otoño como si
supiera
que no caer me haría
estar parada
Resilienza
Mentre ondeggio
dolcemente con
i miei fianchi
cade l’ultimo
fiore di bougainville
il più resistente
che abbia mai visto
ha solo tre petali
di delicato rosa intenso
eppure tutta questa forza per
rimanere con me fino a
autunno inoltrato come se
sapesse
che a non cadere mi avrebbe fatto
restare in piedi
Jennifer Rathbun, El libro de traiciones, Artepoética Press, New York, U.S.A., 2023
Lengua muerta
Compartimos un lenguaje secreto
para hablar de nuestro amor,
fantasías reales y realismo mágico.
Tenía un acento de mariposa
y verbos siempre conjugados
en el presente,
mágica eternidad del momento.
Nunca pensamos
que nuestra lengua moriría.
Su vocabulario extinto
dejó de nombrar
tus besos y cómo
pasaste tus dedos por mi cabello.
Ya no hay hablantes nativos
de quienes fuimos.
No apunté ni una sola palabra
Cuando agarraste una nueva lengua.
Lingua morta
Condividevamo un linguaggio segreto
per parlare del nostro amore,
fantasie reali e realismo magico.
Aveva un accento di farfalla
e verbi sempre coniugati
al presente,
magica eternità del momento.
Mai avremmo pensato
che la nostra lingua sarebbe morta.
Il suo vocabolario estinto
ha smesso di nominare
i tuoi baci e come
facevi scorrere le tue dita tra i miei capelli.
Non ci sono più madrelingua
di quello che eravamo.
Nemmeno una sola parola ho trascritto
quando hai afferrato una nuova lingua.
Malintzin
En el códice de mi vida
estás pintada de colores
coronas las azoteas de palacios
adornada con vestimenta roja
o las conchas de tu voz
náhuatl español maya
marcando la historia para siempre
con el nacimiento de la nueva raza
Ojos azules abren a las Américas
tus veinticinco años
princesa real o esclava
-realmente no importa –
intérprete valiente
madre de una nueva lengua
en la que ahora amo
Malince
Nel codex della mia vita
sei dipinta a colore
coroni i tetti dei palazzi
adornata di vesti rosse
o delle conchiglie della tua voce
nahuatl spagnolo maya
segnando la storia per sempre
con la nascita della nuova razza
Occhi azzurri aprono alle Americhe
i tuoi venticinque anni
principessa reale o schiava
– davvero non importa –
interprete valorosa
madre di una nuova lingua
nella quale ora amo
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