I Ponti di Alma: Mairym Cruz Bernal
Los estatutos de la mujer [Gli statuti della donna | Los estatutos de la mujer, Mairym Cruz Bernal (ed. Efímera y UNAH, Festival de Los Confines, Honduras, 2023)] è una preziosa raccolta assaggio di Mairym Cruz Bernal, poetessa nel mezzo della sua vita creativa; prolifica e feconda.
La sua è una scrittura carnale, profondamente radicata nella corporeità degli incontri umani come delle percezioni che le permettono di riflettere sul vissuto, sulle letture di libri e persone - sulla stessa sete di conoscenza e libertà.
“… confondo il desiderio tra le mi cosce con la fame / di essere viva / e ho paura di quelle morti / Noi poeti abbiamo troppe fami cacciate / indentro / la tua fame e la mia / la fame di aria e di Dio…”
Si tuffa in ricordi come sensazioni, in conversazioni che sempre rimarranno aperte, condividendone l’essenza.
Mescola una ricca vita goduta e sofferta con l’anima a versi che fluiscono e si alzano a piena galoppata.
“…sono ora / la madre che dà il suo seno all’affamato / quest’altra passione di dare pezzi della mia pelle al mondo.”
“Voglio decretare l’assoluto rispetto per quel giardino dell’infanzia che non ho mai avuto. / … / Voglio decretare che dopo Alejandra Pizarnik, tutte le gabbie saranno uccelli. / … / Voglio decretare che il Paradiso sta nel punto culminante dell’orgasmo e che è conferito a tutte le donne il potere multi orgasmico che un giorno cambierà l’ordine dell’universo.”
Un poema perdido
Me hace falta un hombre
lo digo, ya está, mucho me lo he negado
he visto en las palabras la caricia suprema
v he mentido como todo poeta que miente
he caminado la serpiente del tiempo
me he convertido en tantas caras ninguna
las esquinas son lugares seguros a luz tenue
más que participar del escenario
aprendí ciertos escondites
fue pereza, desgano
lo mismo que me pasa cuando no quiero salir
e invento eternos días de lluvia
este mismo poema no era por aquí que iba
pero dejé tantos días pasar
y el poema se escurre rencoroso entre los dedos
parte a algún lugar inmanente
lo perdemos los poetas perezosos
de movimientos tardíos
así el animalucho trepado a los árboles
con enormes garras lentísimas
entonces quedo metida en las cavernas
en la solidez de una montaña verde mentira
oliendo el aroma sobrecogedor de esa pequeña flor
dama de noche
o iniciándola al mundo
nada se puede hacer cuando se pierde un poema
no hay ejercicios ni memorias privilegiadas
se nos perdió, ya está
y así se fue corriendo la estación niña
aquellas despedidas de mejillas tibias cuando
todo era madre
cuando todo era ella
joven como una vez fui
coleccioné país por país hombres distintos
ya desaparecidos
lo digo con tristeza, por mí, por nadie más
envidio a esas mujeres que año tras año aman
al mismo hombre
se acuestan tibias contra una espalda y duermen
toda la noche
qué importa quienes son
cualquiera puede ser un hombre a quien amar
es nominal, la cosa es inventarlo
porque todo amor es una libertad
que si no te das cuenta
se va, así no más
como el poema olvidado
En fin, lo dicho al pecho
lo voy a repetir
me hace falta un hombre
y esto lo digo con tristeza
mientras coloco en mi cuello un collar de perlas
y me desnudo
no para nadie
solo por mí
Una poesia persa
Mi manca un uomo
lo dico, tutto qua, me lo sono negato molto
ho visto nelle parole la carezza suprema
e ho mentito come ogni poeta che mente
ho percorso il serpente del tempo
mi sono trasformata in tanti volti nessuno
gli angoli sono luoghi sicuri a luce tenue
più che essere partecipe alla scena
ho conosciuto certi nascondigli
era pigrizia, apatia
la stessa cosa che mi succede quando non voglio uscire
e invento eterni giorni di pioggia
questa stessa poesia non stava andando per di qua
ma ho lasciato passare tanti giorni
e la poesia rancorosa scivola via tra le dita
parte per un luogo immanente
noi poeti pigri la perdiamo
in movimenti tardivi
come l’animaletto arrampicato sugli alberi
con enormi artigli lentissimi
quindi rimango infilata nelle caverne
nella solidità di una montagna verde menzogna
annusando il sorprendente profumo di questo piccolo fiore
signora della notte
o iniziandolo al mondo
non si può far nulla quando si perde una poesia
non ci sono esercizi né ricordi privilegiati
l’abbiamo persa, tutto qua
e così se n’è scappata via la stagione bambina
quegli addii da guance tiepide quando
tutto era madre
quando tutto era lei
giovane com’ero una volta
collezionavo paese dopo paese uomini diversi
ormai scomparsi
lo dico con tristezza, per me, per nessun’altro
invidio quelle donne che anno dopo anno amano
lo stesso uomo
si coricano tiepide contro una schiena e dormono
tutta la notte
che importa chi sono
chiunque può essere un uomo da amare
è nominale, la questione è inventarlo
perché ogni amore è una libertà
che se non te ne rendi conto
se ne va, così
come la poesia dimenticata
Ad ogni modo, il detto al petto
lo ripeto
mi manca un uomo
e questo lo dico con tristezza
mentre mi metto al collo una collana di perle
e mi denudo
per nessuno
solo per me
Los habitantes del agua
Renuncio a ver el cielo y su azul de mentira
por ver sus ojos celestes de niña enamorada
Renuncio a mi ojo derecho y su retina inmiscuida
a mi ojo izquierdo, intolerante e incisivo
Renuncio a todas las bocas
por las manos del amante
Renuncio al edredón de Alfonsina
pero no a los habitantes del agua que la arrullan
Renuncio a ese hombre que amé
por oler la tierra fértil donde lo enterraron
Renuncio a las riquezas que una vez tuve
por la soledad de estas paredes en esta noche buena
Renuncio a las escaleras y a los ascensores
por los pies descalzos en la hierba recién cortada
Renuncio a la copa que embriaga
pero no al jugo de la vid
Renuncio a amar a todos los hombres
por ese solitario ser que no sabe que existo
Renuncio a largas conferencias y recitales
por instantes donde soy posesa
de la locura que se escribe
Renuncio a los ríos
por esta laguna tan cansada
Renuncio a la desnudez
por la seda color lava de Eros
Renuncio a perpetuar el odio hacia la mujer
de mi padre
por que regrese mi madre muerta en un primero
de enero
Renuncio Renuncio Renuncio
Yo suelto la espada
Renuncio a cerrar las puertas y las ventanas
para que los gritos de sexo hagan llover el desierto
Renuncio al aro de matrimonio
por el anillo de oro perdido bajo el mar
Renuncio a la paz de los sepulcros
por ser una vampiresa y vivir 500 años
Renuncio a cortar una rosa
por un ejército de rosas vivas
Renuncio a mis ojeras de viuda sonámbula
por mis labios pintados de tinta violeta
Renuncio al azúcar
por la ebriedad de la amapola
Renuncio a la risa de los cuerdos
por la última carcajada de los locos
Renuncio a la luz de los creyentes
por borrar el hambre en las calles del mundo
Renuncio a lo completo, a lo perfecto
por mi pie derecho más grande que su gemelo
Renuncio a todos los aviones
por los trasatlánticos que surcan los mares
y no llegan
Renuncio al hombre de pelo largo
pero jamás a la silla
Renuncio a la serpiente enredada al árbol
de la vida
pero no al paraíso entre mis piernas
Renuncio a ser feliz mañana
por volverle a tener recién nacido en mi pecho
Renuncio al lenguaje
por el secreto de saber su nombre
Renuncio al silencio de la noche
por los ruidos que alguien hace muy de cerca
Renuncio al café de todas mis mañanas
por el jugo exquisito de tu lengua en mi boca
pero ya he renunciado a todas las bocas
Renuncio a las estrellas
por aquella solita que no se cae
Renuncio a romperte el corazón
por una mentira dicha con la verdad
Renuncio a terminar este poema
Gli abitanti dell’acqua
Rinuncio a vedere il cielo e il suo blu da menzogna
per vedere i suoi occhi celesti da ragazza innamorata
Rinuncio al mio occhio destro e la sua retina impicciona
al mio occhio sinistro, intollerante e incisivo
Rinuncio a tutte le bocche
per le mani dell’amante
Rinuncio alla coperta di Alfonsina
ma non agli abitanti dell’acqua che la cullano
Rinuncio a quell’uomo che ho amato
per annusare la terra fertile dove l’hanno sepolto
Rinuncio alle ricchezze che una volta avevo
per la solitudine di queste pareti in questa notte buona
Rinuncio alle scale e agli ascensori
per i piedi scalzi nell’erba appena tagliata
Rinuncio al bicchiere che ubriaca
ma non al succo della vita
Rinuncio ad amare tutti gli uomini
per questo solitario essere che non sa che esisto
Rinuncio a lunghe conferenze e presentazioni
per gli attimi in cui sono posseduta
dalla pazzia che si scrive
Rinuncio ai fiumi
per questa laguna tanto stanca
Rinuncio alla nudità
per la seta color lava di Eros
Rinuncio a tramandare l’odio contro la donna
di mio padre
perché ritorni mia madre morta in un primo
di gennaio
Rinuncio Rinuncio Rinuncio
Io sfodero la spada
Rinuncio a chiudere le porte e le finestre
perché gli urli di sesso facciano piovere nel deserto
Rinuncio alla fede nuziale
per l’anello d’oro disperso in fondo al mare
Rinuncio alla pace dei sepolcri
per essere una vampira e vivere 500 anni
Rinuncio a tagliare una rosa
per un esercito di rose vive
Rinuncio alle mie occhiaie da vedova sonnambula
per le mie labbra dipinte di color lillà
Rinuncio allo zucchero
per l’ebbrezza del papavero
Rinuncio alla risatina dei sani di mente
per l’ultima risata dei matti
Rinuncio alla luce dei credenti
per cancellare la fame nelle strade del mondo
Rinuncio al completo, al perfetto
per il mio piede destro più grande del suo gemello
Rinuncio a tutti gli aerei
per i transatlantici che solcano i mari
e non arrivano
Rinuncio all’uomo dai cappelli lunghi
giammai alla sedia
Rinuncio al serpente attorcigliato all’albero
della vita
ma non al paradiso tra le mie gambe
Rinuncio ad essere felice domani
per tornare a tenere un neonato sul mio petto
Rinuncio al linguaggio
Per il segreto di conoscere il suo nome
Rinuncio al silenzio della notte
per i rumori che qualcuno fa molto vicino
Rinuncio al caffè di tutte le mie mattine
per il succo squisito della tua lingua nella mia bocca
ma ormai ho rinunciato a tutte le bocche
Rinuncio alle stelle
per quella solitaria che non cade
Rinuncio a infrangerti il cuore
per una bugia detta con la verità
Rinuncio a finire questa poesia
Parra
Puse el libro de Parra encima de mi estómago
A ver si podía digerirlo
Si fuera otra época y me lo hubiera encontrado
de frente
A Parra de frente con mi frente
No hubiera visto a un poeta si no a un antipoeta
Quiero decir
A un hombre
Me hubiera encontrado con un hombre de frente
con mi frente
Y todas estas palabras hubieran estado demás
Allá los poetas con su poesía
Un hombre y una mujer (pienso)
Solo necesitan encontrarse de frente
Porque dos frentes unidos
Pueden combatir al mundo y vencer
Y qué es el mundo
Una pelota redonda que el antipoeta patea
Y revienta
Parra
Ho messo il libro di Parra sul mio stomaco
Per vedere se poteva digerirlo
Se fosse un’altra epoca e me lo trovassi
di fronte
Parra con me fronte a fronte
Non avrei visto un poeta ma un antipoeta
Voglio dire
Un uomo
Mi sarei trovata un uomo di fronte
alla mia fronte
E tutte queste parole sarebbero state di troppo
Ecco i poeti con le loro poesie
Un uomo e una donna (penso)
Hanno solo bisogno di trovarsi di fronte
Perché due fronti unite
Possono combattere il mondo e vincere
E cosa è il mondo
Una palla rotonda che l’antipoeta calcia
E fa scoppiare
MCB (Puerto Rico,1963) poetessa, editrice, traduttrice, opinionista e saggista.
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