«I corpi espunge i valori alle parole»: recensione a "Sommario dei luoghi comuni" di M. Zaffarano
Il luogo comune come «luogo formale», che accomuna «tutti i soggetti». Questo, almeno, stando all’epigrafe di Roland Barthes che apre il Sommario dei luoghi comuni (Nino Aragno, 2019) di Michele Zaffarano, e che imprime a tutta la raccolta una precisa chiave di lettura. Come interpretare, infatti, la calcolata soppressione della voce autoriale, tanto dal testo che dal paratesto (la Nota finale si limita a sua volta a riportare tre citazioni, da Marx-Engels, John Dewey e Paul McCartney), se non come un tentativo di sottrarre la poesia all’egemonia di un soggetto isolato, alla sua pretesa di verità e al suo punto di vista di testimone privilegiato?
Zaffarano, autore di punta della cosiddetta scrittura di ricerca e attento traduttore di poeti sperimentali francesi (uno su tutti, Christophe Tarkos), mette in pratica l’assunto barthesiano attraverso dispostivi testuali apparentemente freddi, anonimi, giocati su calcolate strategie di camuffamento della voce lirica, ma anche su una diretta manipolazione della grammatica e della sintassi (come la mancata concordanza tra verbo e soggetto; l’uso arbitrario della copula; la coniugazione sbagliata dei verbi dipendenti; la distorsione di alcuni avverbi, ecc.). Ciò che ne risulta è una serie di spazi testuali sgrammaticati e dislessici, composti, più che di versi, di stringhe di testo in apparenza libere da regole prosodiche riconoscibili, e che nonostante il tono analitico o pseudo-accademico da trattato in versi, rilanciano continuamente i propri argomenti in una sorta di diffrazione straniante, come se la singola poesia fosse il risultato di una sovrascrittura di più testi. Un effetto glitch, tratto che accomuna Zaffarano ad altri autori dell’area di ricerca, come ad esempio Marco Giovenale.
Di cosa tratta, dunque, questo Sommario? Gli oltre cento testi del volume sembrano imbastire una specie di percorso pedagogico, che metta a nudo i rapporti, mobili e proteiformi, tra le parole e le idee («[...] le parole usa i possibili mezzi alle idee»; «Le parole spiega delle idee»), o tra queste e il mondo materiale. Nella zona franca del «luogo comune» si realizza, insomma, il sogno universalistico di un’umanità che guardi al proprio linguaggio dall’esterno, che ne sciolga le opacità e ne ridiscuta l’egemonia.
23 (4:1)
I corpi espunge i valori alle parole
desanima alle parole i valori nei fatti
è accetta nei fatti nelle complessività
coincide nei fatti con le strettezze
coincide con le posizioni le erezioni
le posizioni è le erezioni con le strettezze
le erezioni passa dalle lettere nei fatti
è le forme delle complesse relazioni
è forma le forme delle complesse fatue relazioni
le erezioni è le strette fatue forme delle relazioni
29 (5:2)
I movimenti dei silenzi racconta le emozioni
i movimenti dei silenzi dipana le emozioni
discastra le emozioni dalle parole
astrae le astratte emozioni dalle condizioni
i movimenti dei silenzi imprime le velocità
le velocità i movimenti risponde le emozioni
media i trattamenti le emozioni
respira ancora i meravigliosi incidenti
resiste ancora le meravigliose emozioni
stringe ancora sulle astratte forme delle lingue
118 (3:9)
I pensieri è con le lingue del mondo
gira attorno con le lingue del mondo
non è le riflessioni sopra i pensieri
è le riflessioni sopra le ipotesi delle conoscenze
va via negli assiemi delle conoscenze
delle conoscenze gira sopra i pensieri sui sé
con le chiarificazioni presta i pensieri sui sé
chiarifica sui sé negli assiemi delle conoscenze
gira le riflessioni sopra i pensieri sui sé
gira sopra le altre ipotesi delle conoscenze
11 (1:11)
Le idee parte
le idee parte verso ai terrori
le idee appartiene ai terrori
le idee terrorizza
le idee è le sofferenze
le idee soffre
le idee garantisce
le idee garantisce verso le idee
le idee garantisce verso alle sofferenze
ogni persone soffre con le ansie le idee
ogni persone garantisce con le ansie le sofferte idee
Michele Zaffarano (1970) è poeta, traduttore, editor e libraio. Molto attivo nel campo della divulgazione delle scritture di ricerca, nel 2006 è tra i membri fondatori del sito gammm.org. Attualmente dirige la collana ChapBooks della Tic Edizioni ed è redattore della rivista francese Nioques. Nel 2009 una sua serie di prose sperimentali intitolata Wunderkammer è apparsa nell’importante volume collettivo Prosa in prosa (Le Lettere, ora ristampato da Tic Edizioni, 2020), mentre è recentissima la traduzione dal francese di Anacronismo di Christophe Tarkos (Tic Edizioni, 2020). Tra i suoi libri di poesia, si ricordano: Bianca come neve (La Camera Verde, 2009); Cinque testi tra cui gli alberi (più uno) (Benway Series, 2013); Paragrafi sull’armonia (ikonaLìber, 2014); Todestrieb (Arcipelago, 2015); La vita, la teoria e le buche (Oèdipus, 2015); Power Pose (Edizioni del verri, 2017).
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