Gli inediti di Alessia Lombardi
Gli inediti di Alessia Lombardi riescono a creare, attraverso la scelta di un verso breve e interrotto, immagini vivide e contigue, come se una macchina da presa non staccasse mai il suo occhio vigile da ciò che accade fuori e anche dentro. Lombardi costruisce la sua poesia tra la percezione esperienziale fornita dal corpo, grande protagonista di questi testi, e il significato rituale associabile a taluni gesti; a unire il tocco aptico alla sfera semantica di riferimento è la parola, capace come un collante di riassemblare i frammenti, di rimettere insieme i pezzi. In effetti si riscontra in queste poesie la necessità di ritornare all’intero, di fare vivere la continuità anche laddove il tempo e le sue incessanti interruzioni rendono difficoltoso il processo. Lombardi non ha timore di dire come vorrebbe le cose fossero, non nasconde la sua paura di dovere lasciare andare: per questo trattiene, con un atto di creazione autentico e coraggioso, presentato al lettore come una spoliazione sacra, alla quale occorre accostarsi con rispetto e devozione.
Da ragazzina a Napoli mi guardavano
le gambe
il sole
dei quartieri spagnoli
i panni in strada
bruciati dall’inverno.
Poi il sangue
di San Gennaro non si sciolse:
presagio
qualcuno che mi insidia
può esserci
di peggio di questa casa
senza dimora che ancora
non esiste non tua
forse il graffio
dei tuoi occhi mare rapido
di traverso i finestrini.
*
Hai un modo strano
di accarezzare, come si spazza
a terra la cenere l’ultimo
dell’anno
si toglie il sale
impolverato dalle ostriche.
Sembra quasi che asciughi
i giorni, da me,
i mesi di un’altra
visita lontana
le mani nude
entravano nella biancheria
fin dove l’edera risale
il tempo
all’origine.
*
Non conoscevo ancora i tuoi peli
del petto
nudo
sacro come una cappella
in fondo al vicolo ti bacio
fino alle ginocchia
a che pensi
quando mi guardi puoi dirmi
quello che vuoi è gratis
a casa dicono
sono come un uccellino
mangio poco
non disturbo
canto sempre
sono fortunato
è il sei gennaio
farai settanta chilometri
per tornare io trenta
in treno ho sperato
che la porta si chiudesse
con te dentro
non vivrò
oltre i ventisette
anni sii libero
anche per me.
*
Continuerò ad aspettare. Tutto
è quasi a metà. La domenica
ha di nuovo il sole
tra le gambe
un fischio
si interrompe alla stazione
vicina
posso essere vicina
a te
anche da dove non si vede
il mare senza le pietre
del Miletto alla finestra:
le case
che fioriscono
sono sempre spente
rischiarate con poco
dal frigorifero che ronza
di notte
nient’altro.
*
Chiederò al Signore di rinascere
pianta di limone sul terrazzo
di casa tua. Per parlare
con te della vita e della morte
della strada scavata
dal tuo corpo della giovinezza
che non ho mai avuto
insegnami
con le mani stavolta
a non appassire.
Alessia Lombardi è nata il 20 maggio 1996 a Pontecorvo (FR) ma risiede a San Giovanni Incarico. Laureata in Filologia della Letteratura italiana presso l’Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale, ha iniziato a scrivere nel 2003. Nel 2014 è stata insignita del 41° premio «La Ciociara» per la Poesia, nel 2017 del 29° premio «Fratellanza nel Mondo». Nel 2016 è stata semifinalista al concorso «CET – Scuola per Autori di Mogol»; nel giugno 2020 è tra i cinque finalisti della prima edizione del concorso nazionale di poesia «Villa delle Ginestre». È critico musicale e live-reporter per il blog «Lo Zibaldone» ed il mensile on-line «Vita Ciociara», leopardista e cantautrice (sotto lo pseudonimo di Crow J).
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