Commento a "Tempeste" di Ada Negri
Ada Negri, nata a Lodi il 3 febbraio 1870, resta presto orfana di padre e cresce con due figure femminili, la madre e la nonna, che nonostante le difficoltà economiche le daranno l’opportunità di studiare. Proprio ai libri la Negri si attacca perché comprende sia l’unica strada, per lei, di svincolarsi da una vita di sacrifici e privazioni che osserva vivere alle figure che la circondano. Inizierà ad insegnare molto presto e a pubblicare poesia, prima su riviste e poi la sua prima raccolta, “Fatalità”, con l’editore Treves di Milano, riscuotendo subito successo di pubblico e di critica. La sua poesia ruota attorno a temi di carattere sociale e amoroso, sono versi in cui il lettore si riconosce, si identifica, perché traspare evidente la passione e la vita che li attraversa.
Fraternità
Mendicante che vai sotto la pioggia
E mi stendi la man,
Con lungo sguardo e con lamento supplice
Chiedendo un soldo e un pan,
Ingiusta al pari de la tua miseria
È la miseria mia:
Mi trascina con te l'Ineluttabile
A una stessa agonia:
Sol tu, cui fame insazïata strazia,
Lo gridi, il tuo dolor:
Io, pianti e febbri soffocando, muoio
Per nostalgia d'amor!...
da Tempeste (Fratelli Treves, 1896)
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