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Immagine del redattoreAlessia Bronico

Commento a "Mia vita cara. Cento poesie d’amore e silenzio" di Antonia Pozzi

Antonia Pozzi nasce a Milano nel febbraio del 1912 e dopo un’infanzia serena incontra, al liceo, l’amore che le cambierà la vita. Un amore profondo per il professore di greco e latino Antonio Maria Cervi, ostacolato dal padre e che segnerà ogni giorno della sua breve esistenza, nonostante la rinuncia. «In lei tutto è urto e scossa violenta», scrive Elisa Ruotolo, la sua poesia è «possibilità di chiedere ciò che manca e raccontare la miseria contenuta in una protezione a oltranza, in una prigionia di buone abitudini che bandiscono le libere inclinazioni». Antonia Pozzi è portatrice della parola che trova casa in ogni lettore, è detentrice della forza dell’universalità che capita a chi conserva in sé tutto l’amore possibile, senza riserve.



Confidare


Ho tanta fede in te. Mi sembra

che saprei aspettare la tua voce

in silenzio, per secoli

di oscurità.


Tu sai tutti i segreti,

come il sole:

potresti far fiorire

i gerani e la zàgara selvaggia

sul fondo delle cave

di pietra, delle prigioni

leggendarie.


Ho tanta fede in te. Son quieta

come l’arabo avvolto

nel barracano bianco,

che ascolta Dio maturargli

l’orzo intorno alla casa.


8 dicembre 1934


da Mia vita cara. Cento poesie d’amore e silenzio (Interno Poesia Editore, 2019)

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