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Immagine del redattoreAlessandra Corbetta

Alma Contest: parte 1

A partire dalle prime due foto di Annalisa De Luca, ecco i testi che la Crew di Alma Poesia ha decretato come vincitori ex aequo tra quelli arrivati per la prima tornata del nostro contest, accompagnati da un breve commento critico a cura di Alessandra Corbetta, in attesa dei prossimi scatti di De Luca e dei nuovi testi che arriveranno.



Annalisa De Luca

Annalisa De Luca

Indosso masse scomposte 

da scomparsa ascolto

se accelerano le vetture

se fuoriescono dai garage

se smettono gli ingranaggi a muro

poi ad alta voce imparo a memoria

musica con il cielo

la forma della città

e dove vanno a dormire i gabbiani.

 

Dicono che io sia la figlia di un grande re

se l’avessi saputo prima te l’avrei detto

ma ora che ci penso e immagino  

dico no, non l’avrei fatto

rifarei quello che seppi fare

quando ero una bambina

ti indicavo con il silenzio che potevi

ancora recuperare  

anche se inondata di sangue, di dolore

ti lasciavo aperto e così facendo mi laceravo. 


Giusi Michini



APPESA

 

Nel vuoto occupa lo spazio

dell’assenza,

tra i campi spazzata

dai venti caldi di scirocco

 

con voce smorzata

canta giorni felici

fiabe del passato

fugate dalle stagioni

 

urla in silenzio

il desiderio segreto

come passi che tornano

nell’umida notte


Chiara Rantini



Le foto di De Luca, in un bianco e nero che accentua la contrapposizione tra luce e buio, vengono avvertite come portatrici di silenzio e di assenze; il suono che pare emergere dalle fotografie, così come rappresentate dai versi delle due autrici, è infatti impercettibile, perché a dominare è la mancanza di qualsiasi rumore, non traducibile però nell'idea di una quiete o di un placido sonno, quanto assimilabile a un'incapacità di parola per il troppo dolore, per la profondità della lacerazione subita.

Sia Michini che Rantini, infatti, collocano gioia e desiderio in un tempo già passato, in uno spazio non più raggiungibile e permangono in uno stato di sofferente attesa, l'attesa di un già conosciuto niente.

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